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L'Autore
Nasce a Roma nel 1965, e qui vive e lavora. Nel 1995 consegue la laurea in Filosofia con un indirizzo etno-antropologico all‘Università “Tor Vergata“ di Roma discutendo una tesi che approfondisce alcune tematiche del pensiero di Ernesto de Martino.
Collabora per due anni presso la Cattedra di Storia delle religioni, diretta dal Prof. Marcello Massenzio. Partecipa attivamente a diversi seminari tenuti dall’Associazione Internazionale “Ernesto de Martino”.
Dopo alcuni anni lascia l'ambito universitario e sotto la guida del padre -Elio Piccon regista di documentari e cortometraggi- si dedica alla fotografia. E' proprio il padre che le regala la sua Nikkormat FT con un obiettivo 50 mm. Da questo momento tutti i suoi viaggi si trasformano in un “saper vedere” attraverso un obiettivo fotografico. Al rientro da ogni escursione proietta con un Carousel le diapositive e con suo padre discute sugli scatti: come è posizionato l’apparecchio fotografico, l’angolo di presa, la distanza dal soggetto, le dimensioni dell’immagine, la prospettiva, la qualità e la quantità di luce, la contrapposizione e la sovrapposizione degli elementi dell’immagine, il grado di contrasto. Ma la parte più “dura” riguarda la composizione dell’immagine, dove gioca l’efficacia dello scatto fotografico e dove entrano in gioco la sensibilità, il gusto personale, la capacità di giudizio.
Negli anni successivi questo hobby affascina l'autrice sempre di più e con una Nikon F3 incomincia a seguire corsi di fotografia per affinare gli aspetti tecnici del fotografare.
Per sviluppare meglio il senso della composizione fotografica l'autrice osserva e studia sia alcune forme di pittura astratta e semi-astratta, sia alcune forme di arte “etnografica”.
Questa attrazione verso il potenziale grafico delle linee la porta a sperimentare dei particolari processi. In fotografia, le “vere” linee sono rare e i fotografi che vogliono esplorarne le possibilità devono padroneggiare i processi di solarizzazione e di bassorilievo. In questo modo si ha la possibilità di aumentare senza limiti il contrasto, sino a raggiungere toni puri di bianco e nero. Inoltre è possibile eliminare quasi completamente i dettagli superflui. Insomma queste tecniche le consentono di creare immagini semiastratte per avvicinarsi sempre di più alla composizione grafica.
Nel corso degli anni da totale autodidatta si dedica allo studio dei software applicati al ritocco fotografico e alla grafica.
Lo studio di Photoshop, un lavoro paziente sulle immagini e soprattutto l’acquisto di una tavoletta grafica Wacom le aprono un nuovo mondo artistico per “comporre” l’immagine esattamente come vuole, come la “vede” nella sua mente per esprimere e rappresentare con una libertà illimitata ciò che sente interiormente in quel momento.
Nel 2005, il primo incarico: l’Associazione Italiana Lotta Allo Stigma (AILAS) le commissiona la realizzazione di una serie di immagini per la descrizione e l'unione grafica delle dieci aree tematiche del suo Congresso Nazionale 2006 (Auditorium Parco della Musica di Roma).
Nel febbraio 2008 espone alcune opere alla Fiera d’Arte Contemporanea di Innsbruck, Austria (8-11 febbraio).
A maggio 2008 nell'ambito dello “Slow Food On Film” (BO, Italia) viene invitata dalla Cineteca di Bologna per presentare “Cavalli Ciechi”, “Il Pantano” e “Il Campo”, tre cortometraggi del padre Elio Piccon.
Nel novembre 2009 una sua opera viene selezionata da Exòrma Edizioni come immagine rappresentativa per il convegno "Le muse dell'animo" sul disturbo depressivo ed espressioni artistiche che si svolge ad Avigliano Umbro (Terni).
Nel 2010 nell'ambito del Festival del "Cinema del Reale" (Specchia, Lecce 21/24 luglio) presenta il suo film “Il Gargano di Elio Piccon” (6m30s), dedicato all'attività cinematografica del padre.
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